Si è chiuso con la firma di un memorandum il summit delle università europee.

Si è chiuso con la firma di un memorandum il summit delle università europee.
«Poste le basi per una rete di atenei per sviluppare formazione e ricerca».
di Lorenza Pampaloni
Firenze «La Toscana, laboratorio europeo del turismo sostenibile. Dopo avere promosso l'istituzione della rete delle regioni europee per il turismo sostenibile (Necstour), si sta impegnando su un fronte parallelo, la costituzione di una rete di università europee che svilupperanno e inseriranno tra i loro filoni di formazione e ricerca il tema della “sostenibilità e competitività del turismo”, dando un contributo di idee e approfondimenti alle Regioni, alle associazioni e agli altri portatori di interessi pubblici e privati che fanno parte della rete Necstour».
E' quanto afferma l'assessore al turismo, cultura e commercio della Regione Toscana Paolo Cocchi, che nel pomeriggio ha concluso l'incontro di due giorni che si è svolto presso la facoltà di economia di Firenze e la sede distaccata di Pistoia tra i rappresen tanti di 14 università e centri di ricerca europei. Nella sessione finale dei lavori è stato sottoscritto dagli atenei coinvolti – oltre ai tre toscani erano presenti tra l'altro “La Sapienza” di Roma, il centro interuniversitario “Abita”, l'università di Parigi I, e poi Tirana, Vienna, Girona, Sheffield, Nottingham e Malta – un memorandum in cui i firmatari si impegnano a promuovere l’adesione delle rispettive facoltà e centri di Ricerca all’associazione Necstour.
«Avere posto le basi per un coordinamento europeo delle università sul fronte del turismo sostenibile è un passaggio importante – ha detto l'assessore Cocchi – Oltre ad arricchire il dialogo sociale con tutti i soggetti coinvolti, darà una spinta forte allo sviluppo e alla diffusione della sostenibilità accoppiata al turismo, favorendo la condivisione di “buone pratiche&r dquo; locali e la realizzazione di programmi condivisi di formazione e ricerca rivolti prevalentemente a imprese, destinazioni e istituzioni locali. Del resto si sta radicando sempre di più la convinzione che il turismo è competitivo solo se è sostenibile, se cioè preserva e valorizza le risorse ambientali, umane e culturali delle popolazioni residenti».
Tra i programmi locali di formazione e ricerca ci saranno la realizzazione di moduli didattici per gli addetti alla formazione e gestione delle risorse umane nelle imprese pubbliche e private, l'attivazione di corsi di formazione professionale per operatori turistici e di corsi di alta formazione per destination manager. I filoni di ricerca si orienteranno da un lato sulla formazione (analisi dei sistemi turistici locali, mappatura delle risorse umane, culturali e naturali, rilevazione dei fabbisogni formativi e individuazione delle competenze richieste dal mercato di riferimento), e dall'alt ro sulle imprese con indagini sulla domanda turistica futura, sulle tendenze dei mercati, sulle difficoltà degli imprenditori ad adottare criteri di sostenibilità, sulle innovazioni di prodotto e di processo. Sul fronte invece delle destinazioni saranno elaborati modelli di programmazione territoriale anche monitorando degli indicatori selezionati.
A livello di programmi condivisi il memorandum menziona la condivisione e disseminazione delle “buone pratiche” locali di formazione e ricerca attraverso gruppi di lavoro, visite di studio, workshop, convegni e creazione di un sito web della rete di università. Sarà incentivata anche la partecipazione a progetti di ricerca europei e la realizzazione di prodotti formativi comuni per operatori turistici, oltre alla realizzazione di un Osservatorio europeo sul turismo sostenibile e competitivo.


10/07/2009

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