Sentenze nazionali

Raccolta di documenti relativi le sentenze. Documenti trovati: 292.

Sotto sezioni sentenze disponibili: tutte, Europee e Nazionali.

Documenti
Data   Numero   Autorità Titolo  
19/08/2011 17399 Corte Cassazione Le comunita' appartenenti a ordini religiosi che accolgono ospiti dietro pagamento di un corrispettivo svolgono attivita' commerciale. Sono equiparate le attivita' ricettiva svolta dagli enti religiosi a quella propria delle imprese alberghiere.
18/09/2009 20095 Corte Cassazione La tassa prevista dall'art. 2 della Legge 20 aprile 1978 n. 153, avendo come presupposto il mero stazionamento in acque pubbliche di un natante, trova applicazione anche nel aso in cui lo stazionamento avvenga per la necessita' di eseguire lavori all'imbarcazione in uno specchio d'acqua oggetto di concessione in favore dell'impresa che gestisce il cantiere cui e' affidata la riparazione, essendo necessario,ai fini dell'esclusione dall'assoggettamento a tassazione, che lo stazionamento avvenga in una zona gia' sottratta all'uso generale, in conseguenza della concessione, mediante opere ed apposite limitazioni entro le quali si svolge l'attivita' cantieristica.
01/08/2008 20955 Corte Cassazione La Suprema Corte afferma, in tema di agevolazioni tributarie, che il carattere rurale degli immobili destinati ad attività agrituristiche non può essere riconosciuto senza l'iscrizione dell'agriturismo nell'apposito elenco regionale dei soggetti abilitati a svolgere tale attività, secondo quanto stabilito nel comma 3 bis dall'art. 9 d.L. n. 557/93, a cui si deve aggiungere anche l'autorizzazione comunale, come si evince dagli articoli 6, 7 e 8 della Legge n. 730/85. In base a tale assunto, i giudici hanno considerato corretto l'operato del giudice di prime cure che, stante il mancato inserimento degli immobili di cui è parola, nell'apposito elenco regionale, aveva considerato i medesimi non destinati ad attività di agriturismo.
03/11/2008 26422 Corte Cassazione La sottoscrizione dei pacchetti turistici. Qualora più persone intendano effettuare, negli stessi giorni, una vacanza insieme, raggiungendo la stessa località e pernottando negli stessi alberghi, non concludono tanti contratti distinti, ma un unico contratto, acquistando, cioè, un unico “pacchetto turistico”, relativo a più persone, sì che deve escludersi che ogni partecipante al viaggio deve apporre la propria sottoscrizione al contratto e alle condizioni generali che lo regolano.
15/04/2010 7109 Altre Autorità La Snav s.p.a. , operatore commerciale nel settore del trasporto marittimo, al fine di promuovere le proprie tariffe promozionali, articolava una campagna pubblicitaria basata su spot televisivi e radiofonici, inserzioni sulla stampa quotidiana e periodica e sul proprio sito web. Nella fattispecie sottoposta allo scrutinio del Tar, il problema preliminare che viene affrontato è se un differente risalto dato al prezzo base rispetto ad altri servizi accessori, pur costituenti parte integrante del pacchetto complessivo offerto (contratto di trasporto marittimo), possa o meno costituire una forma di pubblicità ingannevole. Il Tar Lazio, Sezione I, con la sentenza 15.04.2010, n. 7109, ritiene che al quesito debba darsi risposta affermativa, sebbene il profilo di ingannevolezza non presenti tratti di particolare gravità.
17/02/2009 902 Consiglio di Stato La sintesi del petitum dell’appellante si incentrava sul proprio diritto ad ottenere i rinnovo automatico della concessione demaniale marittima di sei anni in sei anni, salvo revoca prevista dall'art. 10 della legge 16/3/2001 n. 88.
20/12/2007 26958 Corte Cassazione La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione, con la conseguente possibilità di attivare i rimedi restitutori, ai sensi dell'art. 1463 c.c., può essere invocata da entrambe le parti del rapporto obbligatrio sinalagmatico, e cioè sia dalla parte la cui prestazione sia divenuta impossibile sia da quella la cui prestazione sia rimasta possibile. (Nella fattispecie, relativa ad un contratto di soggiorno alberghiero prenotato da due coniugi uno dei quali era deceduto improvvisamente il giorno precedente dell'inizio del viaggio, la S.C., enunciando l'enunciato principio, ha confermato la sentenza di merito con cui era stato dichiarato risolto il contratto per impossibilità sopravvenuta invocata cal cliente ed ha condannato l'albergatore a restituire quanto già ricevuto a titolo di pagamento della prestazione alberghiera).
11/07/2007 15468 Corte Cassazione La responsabilità dell'albergatore non è illimitata se il cliente non dismostra il nesso causale.
11/06/2012 22624 Corte Cassazione La proroga, sino al 31 dicembre 2015, di tutte le concessioni demaniali marittime in vigore al 31 dicembre 2009, con esclusione di tutte quelle non turistico-ricreative, non riguarda anche la nautica da diporto, non rientrando la stessa tra le attivita' turistico-ricreative, applicandosi la predetta proroga solo alle concessioni demaniali aventi ad oggetto i punti di ormeggio, intendendosi come tali i pontili galleggianti ed i gavitelli di ormeggio, attesa la prevalente valenza turistica di questi ultimi. Nel caso di specie la Corte ha annullato con rinvio l'ordinanza del tribunale del riesame che aveva respinto l'appello del P.M., contro il rigetto di una richiesta di sequestro di alcuni pontili galleggianti adibiti ad esercizi commerciali, configurandosi il reato di cui agli artt. 54 e 1161 cod. nav..
03/12/2009 7547 Consiglio di Stato La disciplina del demanio marittimo non esclude affatto la titolarità dei poteri urbanistici demaniali: infatti, ai sensi del combinato disposto degli artt. 30 e 55 C.d.N. e 10, commi 2 e 3, L. 6.8.67, n. 765 (nonché dell'art. 4 L. n. 10/77 e dell'art. 31 L. 1150/42), da un lato si deve escludere l'incondizionata possibilità che gli strumenti ubanistici regolino i beni del demanio marittimo e, dall'altro, non è possibile sottrarre completamente alla disciplina urbanistica i terreni in esso rientranti.
18/07/1997 242 Corte Costituzionale La determinazione delle aree demaniali escluse dalla competenza regionale è un procedimento volto tipicamente alla delimitazione in concreto e alla composizione di interessi facenti capo rispettivamente ad attribuzioni statali e ad attribuzioni regionali: coerentemente pertanto il legislatore ha previsto un procedimento destinato bensì a sfociare in un atto delle autorità centrali di governo, ma nel cui ambito si colloca, a presidio degli specifici interessi regionali coinvolti, un parere obbligatorio, benché non vincolante, delle Regioni Interessate. Tale partecipazione procedimentale rappresenta la modalità concreta con cui si realizza, nel caso, il contemperamento dei diveri interessi e, dunque, una modalità di concorso e di confronto che deve rispondere al canone costituzionale della leale cooperazione. La partecipazione regionale al procedimento, di cui la legge stabilisce le modalità, è perciò costituzionalmente indefettibile, deve essere resa effettivamente e non solo formalmente possibile,e il procedimento governativo deve tener conto dei risultati di tale partecipazione.
22/05/2008 13218 Corte Cassazione La Corte di Cassazione ha affermato che l'attività di guida turistica per le caratteristiche professionali e reddituali che presenta dovrà essere inclusa nella gestione separata.
11/04/2008 94 Corte Costituzionale La Corte Costituzionale ha accolto i ricorsi presentati da due Regioni (Lombardia e Veneto) contro alcune disposizioni della legge finanziaria per il 2007 (legge 27.12.06, n. 296) che stanziavano complessivamente 174 milioni di euro in tre anni per lo sviluppo del settore turismo. Nello specifico la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, dei commi 1227 e 1228 articolo 1 della legge 296/06 nella parte in cui non stabiliscono che i decreti ministeriali previsti siano preceduti dall’intesa con la Conferenza Stato – Regioni; si ritiene, pertanto, che i decreti di attuazione di tali commi, emanati dal Governo precedente, siano annullati da questa decisione e dovranno essere rivisti successivamente sulla base delle indicazioni espresse dalla Corte Costituzionale.
24/07/1998 332 Corte Costituzionale La Corte Costituzionale dichiara che non spetta alla Regione Siciliana il potere di sottoscrivere l’accordo di cooperazione nel campo del turismo.
25/11/2010 340 Corte Costituzionale L.R. Toscana e concessioni demaniali marittime.
26/11/2010 24016 Corte Cassazione L'imposta di soggiorno, istituita con legge regionale del 1976, n. 10 (abrogata dal 1994) era dovuta da coloro che non erano registrati nell'anagrafe della popolazione residente nel Comune, ma vi dimoravano temporaneamente in qualita' di ospiti di esercizi alberghieri o di esercizi extralberghieri, per ogni giorno di effettiva dimora e comunque per un tempo che non eccedeva i 90 pernottamenti consecutivi nello stesso anno solare e nel medesimo esercizio. La Cassazione chiarisce che la doglianza del contribuente che sosteneva l'illegittimita' del contributo in quanto duplicazione dell'ICI e' infondata. Come appare evidente dalla norma istitutiva l'imposta non si applicava alle seconde case in quanto tali, ma solo a condizione che in esse fossero ospitati turisti e costituissero esercizio di un'attivita' di ricezione extralberghiera. Tale tributo, oltre a non comportare una mera duplicazione dell'imposta comunale sugli immobili, era dunque compatibile con lo Statuto di autonomia che attribuisce competenza impositiva alla Provincia di Bolzano relativamente alla materia del turismo.
03/12/2002 17167 Corte Cassazione L'attività di affittacamere, pur differenziandosi da quella alberghiera per le sue modeste dimensioni, presenta natura a quest'ultima analoga, comportando, non diversamente dall'esercizio di un albergo, un'attività imprenditoriale, un'azienda ed il contatto diretto con il pubblico. (Nel fare applicazione del suindicato principio, la S.C. ha rigettato le doglianze del ricorrente, il quale, nella qualità di locatore, si doleva dei parametri di riferimento utilizzati dal giudice di merito ai fini della valutazione dell'avvenuta conoscenza - o meno - da parte dello stesso locatore, della modificazione della destinazione d'uso operata dal conduttore in un contratto avente originaria destinazione "abitativa").
30/09/2010 7239 Consiglio di Stato L'adesione ai principi comunitari impone la pubblicità della procedura per il rilascio della concessione demaniale marittima solo per le domande nuove o anche per quelle di rinnovo?
28/01/2010 1297 Corte Cassazione Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 c.p., 30 e 44 lett.c) DPR 380/2001 per mutamento della destinazione d'uso delle singole unità immobiliari edificate, da alberghiera in residenziale.
06/10/2011 5487 Consiglio di Stato Interpretazione costituzionalmente orientata delle norme che prevedono vincoli per l'uso alberghiero; temporaneita' e rimovibilita' del vincolo quali canoni di compatibilita' con la Costituzione: vietata l'apposizione sine die, obbligatorio valutare l'attuale esistenza delle sue ragioni giustificative. La legge regionale Abruzzo n. 75 del 1995: Disciplina delle strutture turistiche extralberghiere.
28/10/2011 5801 Consiglio di Stato Interpretazione art. 6 della Legge Regionale della Campania n. 17 del 2001 e s.m.i. che prevede attivita' ricettive in case rurali, c.d. country houses.
10/02/2005 2706 Corte Cassazione In una pista da sci frequentata da utenti dei più diversi livelli di capacità tecniche, la perdita dell'equilibrio, ed i movimenti incontrollati che essa comporta, è fatto prevedibile che rende pericolosi tutti gli ostacoli che vi siano eventualmente apposti e che è alla stregua di queste peculiari caratteristiche che, indipendentemente dalla previsione normativa di specifiche cautele, solo recentemente imposte dalla Legge 24 dicembre 2003 n. 363, avrebbe dovuto essere verificata la presenza o meno di una colpa nella scelta operata sulla convenienza della costruzione artificiale e, soprattutto, sulla necessità o meno di particolari protezioni delle sue strutture rigide. Il principio del neminem ladere, che impone un generale dovere di adottare le misure necessarie per evitare che dalla propria attività possano derivare danni ai terzi, richiede, infatti, la concreta valutazione delle condizioni ambientali e dei fattori naturali che caratterizzano la realtà fisica sulla quale incide il comportamento imputabile dell'uomo.
23/12/2003 19769 Corte Cassazione In tema di responsabilità per le cose portate in albergo, venuta a mancare la restituzione della cosa per fatto imputabile al depositario (nella specie: per furto notturno mediante narcosi indotta da ignoti), sorge, a carico di quest'ultimo, l'obbligazione del risarcimento del danno, intesa - trattandosi di obbligazione di valore - a rimettere il depositante nella stessa condizione economica in cui si sarebbe trovato se la restituzione in natura fosse stata eseguita, il che implica la rivalutazione dell'equivalente pecuniario del bene sottratto fino alla data della decisione definitiva; qualora invece la cosa depositata in albergo costituisca una somma di danaro, l'inadempimento dell'obbligo contrattuale di custodire e restituire la stessa somma di denaro non trasforma una tipica obbligazione pecuniaria in un'obbligazione di valore, sicché il regime del risarcimento dei danni è regolato dall'art. 1224 c.c., a norma del quale sono dovuti i soli interessi legali, mentre il maggior danno rispetto a detti interessi (eventualmente da svalutazione) è dovuto solo se provato e nei limiti in cui ecceda quanto coperto dagli interessi legali.
05/12/2008 28812 Corte Cassazione In tema di responsabilità per le cose portate in albergo, il cliente non ha l'obbligo di affidare gli oggetti di valore di sua proprietà in custodia all'albergatore, mancando una specifica previsione normativa in tal senso, e, qualora non si avvalga di tale facoltà, il cliente corre solo il rischio di non poter ottenere - in caso di sottrazione - l'integrale risarcimento del danno, come disposto dall'art. 1783 C.C., a meno che non provi la colpa dell'albergatore o di altri soggetti a lui legati da rapporto di parentela o collaborazione, ai sensi dell'art. 1785 bis C.C. I giudici di legittimità hanno, ancora, precisato che "la determinazione del quantum debeatur, in caso di applicazione della norma di cui all'art. 1783 C.C., rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale é libero di determinare la somma da liquidare secondo il suo prudente apprezzamento entro il limite massimo fissato dall'ultimo comma dell'articolo citato.
23/10/2003 16090 Corte Cassazione In tema di contratto di viaggio turistico, l’organizzatore di viaggi è tenuto a tutelare con ogni possibile mezzo «i diritti e gli interessi» dei viaggiatori ad esso affidati, rispondendo direttamente del fatto colposo dell’ausiliare nell’esercizio delle sue mansioni, salvo che non provi di aver adottato tutte le ordinarie misure suggerite dalla comune prudenza e diligenza come idonee ad impedire il danno.
08/05/2001 179 Corte Cassazione In presenza di un danno economico subito da un ente pubblico territoriale a causa del comportamento di un suo amministratore, si verte in tema di danno erariale devoluto alla giurisdizione della Corte dei Conti. Quando viene denunciato il pregiudizio al “fascino paesaggistico” per la sua incidenza, economicamente valutabile, sull’afflusso turistico; la giurisdizione di questo danno appartiene alla Corte dei Conti trattandosi di danno conseguente alla perdita di prestigio e al detrimento della personalità e credibilità dell’ente territoriale che, se pure non comporta una menomazione patrimoniale diretta, è tuttavia anch’esso suscettibile di valutazione economica sotto il profilo della spesa necessaria al ripristino del bene giuridico leso.
06/07/1989 372 Corte Costituzionale In materia di formazione professionale, la definizione dei programmi e l'organizzazione dei corsi spetta alla sfera delle attribuzioni regionali, salva la presenza di possibili forme di coordinamento e controllo centrale.
28/01/2005 50 Corte Costituzionale In materia di formazione professionale, la definizione dei programmi e l'organizzazione dei corsi spetta alla sfera delle attribuzioni regionali, salva la presenza di possibili forme di coordinamento e controllo centrale.
28/04/2005 8849 Corte Cassazione Impresa agricola. La nozione d'imprenditore agricolo contenuta nell'art. 2135 c.c., alla quale occorre fare riferimento per il richiamo contenuto nell'art. 1 legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267) - nel testo (applicabile nella specie "ratione temporis") precedente alla modifica introdotta dal D.Lgs. n. 228 del 2001, che ha innovato la pregressa nozione allo scopo di rafforzare la posizione imprenditoriale dell'operatore agricolo, soprattutto per le attività connesse -, presuppone che l'attività economica ruoti attorno al "fattore terra", con la conseguenza che deve ritenersi estranea all'attività agricola l'attività di realizzazione e gestione di villaggi turistici, la gestione, locazione e vendita d'appartamenti, bungalows, alberghi e sale di convegni (in applicazione del principio, la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza impugnata, che aveva escluso la qualità d'imprenditore agricolo del ricorrente, sottolineando che, peraltro, l'attività sopra precisata non era neppure riconducibile a quella di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale prevista dall'art. 2135 c.c., nel testo modificato dal D.Lgs. n. 228/2001 citato).
21/03/2012 64 Corte Costituzionale Imposte e tasse - Finanza regionale - Attuazione dei principi e criteri recati dalla legge n. 42 del 2009 - Federalismo fiscale municipale - Attribuzione ai Comuni del gettito o quote del gettito derivante da taluni tributi elencati - Prevista applicabilita' della disciplina anche alle autonomie speciali - Ritenuta lesione dello speciale assetto finanziario della Regione Siciliana, lamentata sottrazione di risorse proprie della Regione in assenza di meccanismi compensativi, lamentata insufficienza e aleatorieta' delle risorse attribuite ai comuni, lamentata attribuzione alla Regione di ulteriori competenze non riconducibili allo Statuto e non assegnabili con legge ordinaria.
30/06/2010 15470 Corte Cassazione Imposta sugli immobili comunali. Stabilimento balneare su area demaniale. Tassazione. Sussiste. Il concessionario di un'area demaniale, sulla quale sia realizzato uno stabilimento balneare, puo' essere considerato - a condizione che tanto emerga indiscutibilmente dall'atto di concessione e da altre circostanze valutabili dal giudice di merito - titolare della titolarita' superficiaria acquisita a titolo originario, di durata temporanea, pari a quella della concessione (Cass. SU n. 1324/1997), soggetta a peculiare regolamentazione in ordine alla modificazione, estinzione o cessazione del diritto (Cass. n. 4402/1998 e Cass. n. 4769/2004); in caso di riscontrata titolarita' del diritto di superficie, il concessionario e' soggetto all'imposta comunale sugli immobili che ne sono oggetto (Cass. n. 9935/2008).
15/04/2008 103 Corte Costituzionale Imposta regionale sullo scalo turistico degli aeromobili e delle unità da diporto - Applicabilità alle persone fisiche o giuridiche aventi domicilio fiscale fuori dal territorio regionale - Presupposti dell'imposta - Applicabilità nel mare territoriale.
30/03/2012 75 Corte Costituzionale Illegittimità costituzionale dell’articolo 15 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 111 (Attuazione della direttiva n. 90/314/CEE concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti «tutto compreso»), nella parte in cui, limitatamente alla responsabilità per danni alla persona, pone come limite all’obbligo di ristoro dei danni quello indicato dalla Convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio, firmata a Bruxelles il 23 aprile 1970, ratificata con la legge 27 dicembre 1977, n. 1084 (Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio CCV).
21/03/2001 54 Corte Costituzionale Illegittimità costituzionale dell'art. 6, comma 1, della legge della Regione Sardegna 13 luglio 1988, n. 13 (Disciplina in Sardegna delle agenzie di viaggio e turismo), nella parte in cui subordina l'apertura di succursali e filiali delle agenzie di viaggio e turismo al conseguimento di autorizzazione dell'assessore regionale del turismo, con le modalità e condizioni stabilite per l'apertura delle agenzie.
05/04/2007 14183 Corte Cassazione Il rilascio di concessioni, permessi di costruire o autorizzazioni per interventi, impianti e opere all'interno dei parchi è sottoposto al preventivo nulla osta dell'ente Parco anche in assenza dell'approvazione delpiano e del regolamento. In assenza di tale approvazione bisogna far riferimento ai piani paesistici territoriali urbanistici o agli altri eventualistrumenti di pianificazione previsti dalla legge, i quali hanno validitàsino al momento della loro sostituzione con nuovo piano.
14/06/2011 3554 Consiglio di Stato Il legislatore puo' incidere sui rapporti concessori in corso, modificandone i contenuti, in considerazione degli interessi pubblici che sottraggono determinati settori di attivita' alla autodeterminazione dei privati. La disposizione, ex art. 10 L. n. 88 del 2001, di piu' lunghi termini di durata delle concessioni di beni demaniali marittimi debba applicarsi anche ai rapporti in corso, purche' ancora efficaci di agevolazione degli investimenti e di migliore gestione dei beni demaniali.
28/02/2008 5531 Corte Cassazione Il Giudice non può respingere la domanda sul presupposto che la responsabilità del lamentato danno debba essere ascritta al vettore del quale i convenuti si sono avvalsi, poiché, a norma dell’art. 14 del D.Lgs. 11.3.95, n. 111, emanato in attuazione Direttiva n. 90/314/CEB, l’organizzazione o il venditore del pacchetto turistico che si avvale di altri prestatori di servizi è comunque tenuto a risarcire il danno sofferto dal consumatore, salvo il diritto di rivalersi nei loro confronti.
03/04/2009 8128 Corte Cassazione Il gestore del locale è responsabile dei danni conseguenti ad una rissa tra i suoi avventori. Il gestore del locale notturno al di fuori del quale avviene una rissa è responsabile per gli eventuali danni cagionati a cose o persone. Così si esprime la Cassazione in merito ad una rissa tra giovani durante la quale un ragazzo ha riportato lesioni gravi, che successivamente lo hanno condotto alla morte. "Il fatto è da ricondurre alla fattispecie del danno cagionato da cose in custodia (art. 2051 c.c.), onde la omessa predisposizione di una adeguata recinzione, di per sè poneva in essere l'imputazione delle responsabilità oggettiva in relazione al possibile verificarsi di un danno cagionato dalla cosa."
06/07/2009 15798 Corte Cassazione Il fenomeno della bassa marea come condizione favorevole per il formarsi di alghe urticanti non è riconducibile al novero delle informazioni che l'organizzatore del viaggio deve mettere al disposizione del Consumatore. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (Sentenza n. 15798/2009) confermando la sentenza di rigetto di una richiesta di risarcimento danni avanzata nei confronti di un noto tour.
03/12/2002 17150 Corte Cassazione Il contratto di albergo si conclude nel momento in cui l'albergatore viene a conoscenza dell'accettazione espressa o tacita del cliente; a tal fine rileva, quale accettazione dell'offerta, anche la prenotazione effettuata per un periodo futuro, la quale dà luogo alla conclusione di un contratto sottoposto alla condizione sospensiva della disponibilità della stanza. La revoca della prenotazione da parte del cliente integra unilaterale sottrazione al vincolo contrattuale e determina l'obbligazione di tenere indenne della perdita subita l'albergatore che non abbia effettivamente utilizzato la camera per il periodo prenotato; ove tale prenotazione sia stata effettuata tramite un mandatario, il rinunziante deve tenere indenne quest'ultimo di quanto pagato all'albergatore per le perdite subite, purché tale pagamento possa considerarsi effettuato in esecuzione dei doveri di diligenza del mandatario, e cioè previa informazione del rinunziante circa le richieste dell'albergatore e previo accertamento della mancata utilizzazione della stanza da parte del medesimo. E' comunque escluso che, se debbano essere forniti anche prestazioni accessorie, le dette perdite possano coincidere con il prezzo del mancato soggiorno, dovendo detrarsi da questo l'importo dei servizi non resi. La valutazione delle risultanze della prova testimoniale, il giudizio sull'attendibilità dei testi e sulla credibilità di alcuni invece che di altri, come la scelta, tra varie risultanze probatorie, di quelle ritenute più idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al giudice di merito: questo non incontra altro limite che quello di indicare le ragioni del proprio convincimento.
04/12/2012 21725 Corte Cassazione Il "tempo libero" non costituisce, di per sè, un diritto fondamentale della persona tutelato a livello costituzionale e sovranazionale, e ciò per la semplice ragione che il suo esercizio è rimesso alla esclusiva autodeterminazione della persona, che è libera di scegliere tra l'impegno instancabile nel lavoro e il dedicarsi, invece, a realizzare il proprio tempo libero da lavoro e da ogni occupazione, con la conseguenza che non può essere fonte di un obbligo risarcitorio in relazione al danno non patrimoniale.
29/10/2009 271 Corte Costituzionale Guide Turistiche. E' stata censurata la L.R. dell'Emilia Romagna n. 7 del 2008, nella parte in cui prevede limitazioni degli ambiti territoriali per i quali sussiste l'abilitazione all'esercizio delle professioni turistiche. Cio' determina una lesione della libera circolazione dei servizi di cui all'art. 40 del Trattato CE e, quindi, una violazione del rispetto del vincolo comunitario di cui all'art. 117, comma 1, Cost., oltre che della libera concorrenza, la cui tutela rientra nell'esclusiva competenza statale ai senti dell'art. 117, comma 2, lett. e), Cost.
22/06/2009 14537 Corte Cassazione Gli immobili adibiti a campeggio non possono essere equiparati agli alberghi per quanto concerne la durata minima dei relativi contratti di locazione, atteso che il tratto distintivo dell'attività alberghiera rispetto a qualsiasi altra attività diretta a fornire ospitalità è quella di offrire un alloggio all'ospite in una struttura propria.
04/11/2009 23322 Corte Cassazione Giurisdizione Civile - Giurisdizione Ordinaria e Amministrativa - Servizio di "car valeting" in area antistante un aeroporto - Affidamento in subconcessione ad opera di società a capitale prevalentemente pubblico concessionaria dei servizi aeroportuali - Mancata adozione della procedura di evidenza pubblica - Domanda di annullamento e risarcimento del danno - Giurisdizione del giudice amministrativo - Sussistenza - Fondamento.
07/10/1999 384 Corte Costituzionale Giudizio di legittimità costituzionale della legge della Regione Marche, riapprovata il 28 ottobre 1997 (Norme per l'attività agrituristica e per il turismo rurale.
22/12/2009 ______________ Altre Autorità Giudice di Pace di Napoli - 22 dicembre 2009 - responsabilità to per danno esistenziale.
02/07/2003 11811 Altre Autorità Giudice di Pace di Milano. Nel caso di turista disabile, la mancanza delle qualità promesse sul catalogo costituisce inadempimento anche in ragione della violazione degli obblighi informativi che la legge pone a carico dell’organizzatore del pacchetto tutto compreso; all’inadempimento consegue la condanna alla parziale restituzione delle somme versate oltre al risarcimento del danno non patrimoniale da vacanza rovinata.
25/02/2009 648 Altre Autorità Giudice di Pace di Cerignola - contratto di viaggio - decadenza.
07/02/2007 934 Altre Autorità Giudice di Pace Casoria (Na), sentenza 07.02.2007 n° 934 Nei casi in cui venga proposto l’imbarco su un volo per un aeroporto di destinazione diverso da quello precedentemente prenotato, la compagnia è tenuta a sostenere le spese di trasferimento dei passeggeri dall’aeroporto di arrivo a quello per il quale era stata effettuata la prenotazione.
20/01/2010 399 Altre Autorità Giudice di pace Bari, n. 399/2010, “Risarcito il danno morale d aritardo nella consegna del bagaglio”. A causa dell’inconveniente esposto, il Sig. D.D. ha subito non solo un danno patrimoniale dipeso dall’ingiustificato e prolungato ritardo con cui la compagnia A. ha provveduto alla riconsegna del bagaglio, rendendo improduttiva la trasferta organizzata e sprecando le spese sostenute, ma, altresì, ha procurato all’attore un danno morale per l’ansia e l’irritazione cagionata dalla vicissitudine dell’inconveniente e dalla necessità di dover nel contempo far fronte agli impegni lavorativi. La causa dei danni è oggettivamente ed unicamente addebitabile alla compagnia aerea, la quale non solo gli aveva imposto di introdurre nel proprio bagaglio, “...per motivi di sicurezza...” finanche l’apparecchio CPAP relativo alla respirazione, ma gli aveva, altresì, garantito un rapido rinvenimento del bagaglio, inducendolo a confidare nel reperimento dello stesso prima di affrontare i suoi incontri di lavoro. La ritardata consegna del bagaglio in questione ha, pertanto, pregiudicato l’attività lavorativa dell’istante, non solo perché esso conteneva componenti essenziali dell’attività, quali documenti, cartelle dei fornitori, prodotti di rappresentanza e campionari, ma, anche perché ne ha limitato la libertà di movimento, vincolando il soggetto a far dipendere la prosecuzione o la più proficua realizzazione della sua attività dalla speranzosa attesa di vedersi a breve restituire il bagaglio. Detto ritardo ha viepiù procurato un danno morale per lo stato di apprensione con cui l’istante ha dovuto affrontare il contrattempo, non dipeso dalla sua volontà, e lo stress accumulato tra l’attesa impostagli e l’incombenza degli impegni. Uno stato d’animo, questo, che un soggetto iperteso dovrebbe sempre evitare, maggiormente quando i medicinali di cui necessita non sono a portata di mano.

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